Descrizione
Il caffè tipico laziale è più vicino ai caffè forti del sud Italia piuttosto che a quelli raffinati del nord. Questo perché la cucona tradizionale del Lazio ha dei sapori intensi che derivano da ricette semplici create dal popolo in periodo di povertà, come la trippa o la pajata, così il caffè a fine pasto doveva togliere dalla bocca i sapori duri di queste pietanze. A Roma fino agli anni settanta il caffè era un rito quasi sacro del dopo pranzo, tanto che i bar chiudevano in tarda mattinata per riaprire appena dopo pranzo, oggi in media i romani bevono quattro tazzine di caffè al giorno. I torrefattori locali creano un caffè forte, il cui gusto rimane a lungo anche se non è troppo raffinato. I baristi laziali seevono il caffè in bicchiere, in questo modo si vede meglio quanta crema faccia il caffè e quanto questa persiste, infatti mettendo lo zucchero con il cucchiaino la crema deve riuscire a sostenerlo e più tardi questo affonda nell’espresso più la qualità del caffè è ideale per gli abitanti di questa regione. Il caffè tipico laziale ha una crema densa e di colore nocciola, il suo profumo è molto forte e spesso è anche amaro nel gusto, le miacele preferite sono l’arabica e la robusta e i suoi odori devono ericordare la frutta ed i fiori, è un caffè che quando si beve deve ricordare la tostatura che ha subito. La vicinanza con Napoli, patria drl caffè porta oggi però molti torrefattori a cercare di creare un caffè che non abbia solo un corpo robusto ed un gusto intenso ma che sia anche propriamente buono e di qualità raffinandolo maggiormente, i produttori di caffè in queste zone si occupano anche della distribuzione del prodotto finito e lo portano nelle regioni vicine come l’Umbria e le Marche.