Descrizione
Oggi nel produrre la marmellata si mescola la frutta con lo zucchero, questo prodotto pero’ e’ una scoperta alimentare piuttosto recente, nei tempi in cui soprattutto in Europa non era stato importato lo zucchero si usava come dolcificante, oltre ai succhi della frutta, la sapa, il miele, che pero’ era molto costoso e i contadini ed i poveri in generale non ne facevano praticamente mai un uso personale ma lo usavano solo come merce di scambio per acquistare dei beni di prima necessita’.
Questo metodo di scambio era molto usato sicuramente anche in Abruzzo, una regione con larghe tradizioni contadine e di pastori che ancora oggi si rispecchiano in molte delle sue ricette gastronomiche.
Tra le marmellate tipiche dell’Abruzzo troviamo la marmellata di mandaranci, fatta con la polpa del frutto, con la buccia e con il succo d,uva. In questo prodotto si mescolano il dolce e consistente dell’uva con l’agrodolce del mandarino, con un profumo di caramello; la marmellata di amarene dal colore rosso intenso verso il viola che e’ il colore delle bucce del frutto, dal sapore un po’ amarognolo; la marmellata di susine, scura dal sapore dolciastro; la marmellata di arance che grazie ai frutti con i quali e’ realizzata ha un’elevato potere nutrizionale, e’ un po’ amarognola ma anche profumata, le arance usate vengono raccolte soprattutto nella zona di Ortona e Fossaccesia, ed assomiglia alla marmellata inglese.
Troviamo anche la marmellata di mele cotogne che vengono messe a bollire con il succo d’uva che rilascia poi nel prodotto un odore di mosto e mandorlo; e la marmellata particolare di melone ed albicocche, tipica dell’estate, profumata, viene prodotta solo con frutta coltivata in loco e si può aggiungere del ginepro e del succo d’uva, che la rendono leggermente balsamica ed aiutano ad esaltare il sapore dell’albicocca e del melone.