Descrizione
Il territorio dell’Emilia Romagna si presta, in alcuni luoghi, alla coltivazione di olivi. Anzi, in due zone distinte della regione si trovano due oli Dop che trovano spazio nel mercato nazionale. I documenti storici ci raccontano della coltivazione di olivi fin dal periodo medievale, con alcune eccezioni che risalgono all’era antica.
Una “piacevole” variante dell’olio tipico emiliano la troviamo nelle provincia di Ravenna, e nei comprensori di Forlì e Cesena. L’olio Brisighella Dop hanno un aromaticità apprezzabile e per questo si prestano al condimento a crudo. Gli chef lo utilizzano sovente sulle carni bianche o per condire i piatti a base di pesce.
Il cultivar prevalente del Brisighella è la Nostrana di Brisighella, e prevede la raccolta manuale delle olive nei primi giorni di novembre. Dalla frangitura si ottiene un extravergine fruttato e delicato appena spremuto.
L’altro grande prodotto che si può apprezzare sulle tavole emiliane è l’Oliva Colline di Romagna, anch’esso con la denominazione di origine protetta. Si produce prevalentemente in Romagna, nella provincia di Rimini e parzialmente in quella di Forlì-Cesena.
Le piantagioni da cui si ottiene quest’olio sorgono nelle colline riminesi, fino a giungere nelle zone costiere a ridosso dell’Adriatico. Qui le varietà di olivo che si coltivano sono diverse, e comprendono il Leccino, il Correggiolo, il Pendolino e altri cultivar. L’olio appena ottenuto dalla frangitura ha un sapore piccante e un retrogusto vagamente amarognolo. La raccolta avviene negli ultimi giorni di ottobre.