Olio Tipico Sardo

Descrizione

La Sardegna è una regione che, per conformazione geografica e clima, vede la presenza degli ulivi praticamente in ogni provincia. Favorisce la coltivazione dell’olivo anche la precedente storia dell’isola, vista la dominazione spagnola che riuscì a diffondere, in oltre il 90% del territorio locale, diverse varietà di piante. Tra le principali ricordiamo la Sivigliana, il Majorca e altre razze.
L’ olio tipico sardo, così, meriterebbe il riconoscimento Dop, cioè la denominazione d’origine protetta come in altre regioni d’Italia. Sassari vanta il primato di produzione d’olio extra vergine, tra il comprensorio di Alghero e l’area comunale di Sorso Sennori.
La specificità degli appezzamenti di ulivi è di avere specie che si sono differenziate in base al clima locale e al trascorrere dei secoli. Avremo, così, la pianta Bianca di Cagliari, diffusa nell’omonima provincia sarda; la Corsicana e la Semidana solo altre piante di olivo che trovano il loro habitat naturale in queste zone.
I frantoi sono sia di tipo tradizionale, con molini a pietra, che meccanizzati per una produzione maggiore nell’unità di tempo. Venendo al tipo di olio d’oliva ottenuto, avremo un prodotto verde con un gusto vagamente amarognolo e piccante. Comunque gustoso per il condimento a crudo, per i primi e i secondi piatti, oltre ai contorni. Una variante dell’olio sardo è rappresentata dal Pikky, dal sapore fortemente piccante per l’aggiunta di aromi, prodotto nella provincia di Olbia Tempio.