Descrizione
Chi di noi anche se “ufficialmente” a dieta, non si è concesso il lusso di mangiare qualche salume? Tanti, forse tutti, perché anche i più rigorosi non riescono a resistere di fronte ad una profumata fetta di salame o ad una piccola salciccia magari cotta alla brace.
Se siete tra i tanti per cui cedere è facile e anche “giusto”, unitevi a me in questo tour gastronomico alla scoperta dei salumi tipici della Liguria. In questa regione, infatti, la produzione dei salumi è di alta qualità e tra quelli più tipici spiccano i nomi del salame di Sant’Olcese e della Mostardella. Iniziamo parlando del salame di Sant’Olcese, un insaccato di carne suina e bovina cruda, anticamente anche di mulo, a forma cilindrica o a guanciale.
Tale salume da consumare morbido, per assaporarne meglio il gusto, è noto per l’inconfondibile profumo di affumicato datogli dalle stufe a legna poste nei locali dove i salumi subiscono il processo di stagionatura. La mostardella, è invece, un salame "povero" ricavato dai residui del salame e per tale motivo lo si può inserire a metà strada tra un salame e una salsiccia Tale salume può essere consumato crudo tagliato a fette spesse, o scaldato sul fuoco e irrorato di vino bianco secondo le antiche usanze locali.
Vi sono riguardo alla mostardella alcune tradizioni ormai perdute, ma curiose e, quindi, meritevoli di essere citate. In passato, infatti, in alcune zone della Liguria era usanza portare in dono ai genitori della propria fidanzata la mostardella. Se il padre della futura sposa tagliava il salume portato dal futuro sposo il matrimonio era permesso.