Descrizione
L’uomo si è trovato spesso nella necessità di conservare il cibo, di creare delle scorte per i momenti “difficili” e fin dalla preistoria ha “inventato” dei metodi a tale scopo. In modo particolare l’uomo si è ingenito per trovare metodi di conservazione della carne, come l’essiccazione al sole o l’affumicatura. Nel corso dei secoli, poi, le tecniche di conservazione si sono affinate con l’aggiunta di alcuni ingredienti, che oltre a migliorare la conservazione, resero più gustosa la carne.
Da tali procedimenti nascono gli insaccati ed è proprio il caso di dire che, non solo la necessità aguzza l’ingegno, ma …produce anche ottimi risultati! Si, perché gli insaccati sono prodotti davvero gustosi e ve ne sono così tante varietà da soddisfare i palati più esigenti. Tanti dicevamo sono i tipi di insaccati, dal conosciuto e diffuso prosciutto cotto o crudo, di carne di maiale o di tacchino e perfino di struzzo, ai salami diffusi in tutta Italia con delle varianti che li rendono di regione in regione tutti da scoprire, fino alle salcicce amate da chi non guarda molto alla bilancia, per finire con la bresaola, ottima, invece, per chi è attento alla linea.
Molti altri insaccati sono poi reperibili nelle tavole italiane e ogni regione ha, per così dire, il proprio tagliere ricco di specialità tipiche tutte da scoprire e gustare. Trovandoci in Veneto ad esempio troveremmo tra i prodotti tipici le pendole prodotte in provincia di Belluno, e in particolare nelle zone di Zoldo e di Longarone. Le pendole il cui nome deriva dal fatto che si mettevano ad asciugare su un bastone dal quale penzolavano, erano il cibo tipico di chi doveva mangiare fuori casa come i boscaioli, i pastori transumanti e gli zatterieri del Piave. In origine per produrre le pendole, strisce di carne affumicata, erano utilizzate carni di grandi animali selvatici come cervi, caprioli, daini oppure ovini e caprini, mentre oggi sono utilizzate prevalentemente carni bovine e suine.
Altro prodotto tipico del Veneto è la luganega. Alimento tipicamente contadino, la luganega veniva consumata nel periodo tra l’uccisione del maiale e la maturazione dei salami. Diversi sono i tipi di luganeghe presenti in Veneto, come ad esempio la luganega nostrana padovana, tipica di Padova e provincia, o la luganega trevigiana, originaria dell’Area Collinare della Pedemontana o, ancora, la luganega de Tripan, che viene prodotta in provincia di Vicenza. Tutte, comunque, vengono consumate cotte alla brace o bollite e solitamente accompagnate da verze o altre verdure bollite.